La domanda che da sempre si pongono gli uomini, e forse più
gli adolescenti, è questa: la masturbazione o l’attività sessuale influiscono
negativamente sulle prestazioni fisiche?
Per molto tempo si è vissuto con la convinzione che la
risposta fosse sì: la masturbazione prima di una competizione sportiva
diminuisce le performance. E molti preparatori atletici, sia in ambito
professionistico che dilettantistico, consigliano ai propri atleti di evitare
qualsiasi atto sessuale prima di un evento, convinti che ciò possa causare
ripercussioni negative sul fisico, quali diminuzione energetica, calo di
concentrazione e vigore nell’allenamento. Ancora oggi si sente parlare di allenatori
che prima di match importanti vietano la masturbazione e il sesso: alcuni sono
ottimisti e fiduciosi che i propri atleti recepiscano l’appello invocato solo a
parole, mentre altri si dimostrano più diffidenti, tanto che prevengono
eventuali ‘scappatelle’ organizzando un paio di giorni di ritiro pre-gara
lontano dai partner, per esser sicuri della totale diligenza dei propri atleti.
Insomma, si tenta qualsiasi espediente per cercare di mantenere alta la
concentrazione e la preparazione psico-fisica, facendo attenzione ad ogni
minimo dettaglio così da non aver nessun rimpianto nel caso di una delusione
sul campo.
Da qualche anno però è stata dimostrata l’inconsistenza di
questa tesi e la risposta alla domanda d’apertura è stata capovolta: la
masturbazione e il sesso non influenzano negativamente le prestazioni fisiche,
anzi, i suoi effetti possono essere addirittura positivi. Ciò lo ha provato un
recente studio americano che ha evidenziato come un’attività di masturbazione o
sessuale produca un dispendio energetico pari a qualsiasi altra attività
quotidiana, tra le 150 e le 300 calorie, cioè tanto quanto si consuma facendo
qualche rampa di scala per salire in ufficio o una camminata per raggiungere la
fermata del bus. Non ci sono perciò eccessivi squilibri fisici tali da
inficiare negativamente una prestazione fisica, anche perché le energie spese
possono essere tranquillamente recuperate e compensate con una buona dormita.
Al contrario, la limitazione o la repressione del desiderio di piacere
potrebbero causare ‘problemi’ come nervosismo, assenza di concentrazione e
tensione, più o meno collegati all’attività che dobbiamo svolgere. Inoltre non
solo il sesso non crea ripercussioni sensibili, ma può comportare anche qualche
– seppur non salvifico – beneficio, come la riduzione del livello d’ansia,
grazie al rilascio di certi neurotrasmettitori, oltre ad un miglioramento delle
funzioni cardio-vascolari, muscolari e respiratorie ed infine si possono
ottenere effetti positivi sul sonno, migliorandolo e aumentandolo fino alle 8 –
10 ore consigliate. Gli inconvenienti o i problemi che potrebbero sorgere
masturbandosi o facendo sesso sono più che altro di natura psicologica, in
particolare per quanto riguarda il coinvolgimento emozionale, perché il seguire
o meno i propri istinti può determinare comportamenti o stati d’animo che
indirettamente influiscono sul risultato finale.
Ovviamente tutto ciò non autorizza ad avere attività
sessuali sconsiderate, anche perché le 8 – 10 ore canoniche di sonno rimangono
comunque indispensabili per recuperare quelle energie necessarie per compiere
una performance degna delle aspettative. Sesso sì, ma senza eccessi. Così come
una sana attività sessuale comporta benefici al fisico, allo stesso modo anche
una corretta pratica sportiva contribuisce ad un miglioramento delle
prestazioni sessuali, per via di un aumento delle endorfine circolanti, con
conseguente miglioramento dell’umore, insieme all’aumento della produzione di
testosterone, che equivale a maggior forza. Quindi esiste un rapporto biunivoco
tra sesso e sport che avvantaggia ambedue le pratiche, come se si entrasse in
una sorta di circolo virtuoso del benessere dal quale ne traggono giovamento
sia il fisico che la mente.
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