Pesciolini

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mercoledì 7 ottobre 2015

LE prime seghe tra amici!

Si, mi ricordo ancora le prime seghe, l’inesperienza e la paura che avevo quando vedevo che il cazzo mi stava ritto per tanto, troppo tempo e non voleva più scendere. Poi, crescendo un po’ si iniziava a capire e allora giù con dei segoni da favola mentre ci si immaginava chissà che cosa con una ragazzina che magari ti piaceva; ci si immaginava di toccarle il culo o una tetta e già avevi il cazzo duro e pronto a sborrare mentre ora per poco neanche un film porno te lo tira su e c’è bisogno di una ragazza in carne ed ossa.
Arriviamo in terza media: gita con la scuola, quattro giorni in toscana.
Eravamo in 2 per camera ma per fortuna le camere comunicavano 2 a 2 spostando un cancelletto nella terrazza comune e quindi alla sera ci si trovava fin tardi in 4 a guardar la tv, soprattutto certi canali in cui trasmettevano le solite minchiate pseudo porno dove dei pervertiti telefonavano a quelle sgualdrine da 4 soldi in tv.
Però beh, bastava quello e vedevi i nostri pacchi sporgenti dai pantaloni dei pigiami. era bello vedere che tutti continuavamo a guardare e tutti magari ci diciavamo “ma dai spegni che guardi quelle robe?!?” però eravamo tutti un po’ arrapati e con i cazzetti in tiro.
Così la seconda sera/notte uno di noi quattro, quello più coraggioso che faceva calcio e sicuramente aveva più esperienza di noi in queste cose, ci fece una proposta: “ragazzi dai che siam qui, divertiamoci un po’, faciamoci una bella sega di gruppo” 
e noi: “dai che dici ma dai facciam una partita a carte”. ma lui era convinto e continuò a proporci questa sua idea finche non saltai fuori io che dissi: “okay Matteo dai, tanto siamo tra di noi e non lo viene a sapere nessuno. tu prendi il mio cazzo e fai una sega a me, io la faccio a lorenzo, lorenzo la fa a gio e gio a te”. e così, anche se tutti un po’ timorosi all’inizio, si iniziò a spararsi seghe a vicenda. il primo fui proprio io che preso dall’entusiasmo mi tirai giù pantaloni e mutante e iniziai a porgere il cazzetto a matteo che era al mio fianco. 

ovviamente l’atmosfera era molto “tesa” con tutti che si vergognavano un po’ a mostrare il loro affarino.
E cosi Matteo anche se titubante, nonostante fosse stato lui a proporlo, iniziò a prendermi il cazzetto con due dita e a mandarlo su e giù e da quel momento, quasi fossimo tutti sulla stessa lunghezza d’onda, tutti furono senza mutante e con il cazzetto del vicino in mano.

Eravamo tutti in piedi a far una sega al nostro vicino e la posizione non era delle più comode: potete immaginarvi 4 ragazzini di 13 anni che in cerchio in piedi hanno una mano sul cazzo del vicino e si guardano tra loro timorosi... una vergogna, eppure continuammo per quanche minuto senza parlare a menarci gli uccelli e nessuno osava fermarsi per paura di esser deriso.
Ad un certo punto Lorenzo iniziò a non trattenersi più e a urlare di goduria e per me, che gli stavo menando il biccio, fu uno stimolo maggiore per stringere maggiormente il pugno attorno al suo cazzo in tiro e a menarglielo più in fretta; tutto finche non ce la fece più e con un'esclamazione ancora più forte mi sborrò sulla mano. Nello stesso momneto anche io stavo per venire e Matteo che aveva capito che mi mancava poco fece una cosa che mai mi sarei immaginato: si abbassò in ginocchio tra le mie gambe i si mise il mio cazzo in bocca iniziando a leccarlo come un gelato. lì io non capii più niente e smisi di far la sega a lorenzo che ormai aveva goduto e presi la testa di Matteo tra le mani e muovendogliela a un ritmo forsennato gli sborrai dritto in gola.
Questo fu l’incipit che fece sborrare tutti e sborrammo tutti addosso a Matteo che era al centro del nostro cerchio; una scena incredibile, soprattutto per noi che avevano solo 13-14 anni e che certe cose le avevamo viste si e no fare in qualche film porno.
A questo punto eravamo tutti un po’ su di giri ma ci vergognavamo un po’ della situazione che si era venuta a creare. fu proprio Matteo, che a mi aveva messo il cazzo in bocca e che si era sporcato della nostra sborra, a tirarci tutti fuori dall’imbarazzo e iniziò uno dei suoi discorsetti, che da secchione della classe quale era, tutti si misero ad ascoltare: 
“ragazzi dai, ci siamo divertiti no? almeno a me sembra di aver ricevuto un po’ di sborra e quindi qualcuno si è divertito un pochettino”. Eravamo ovviamente tutti un po’ ammutoliti e accennammo a un segno di si con la testa “dai, non è successo niente, abbiamo passato qualche momento di dolce follia e ci siamo divertiti insieme e non importa se siamo tra maschi, è successo e basta. l’importante è avere i cazzi che funzionano e mi sembra di averli visti tutti funzionanti”. a quel punto tutti sorridemmo alla battuta. “l’importante è che i cazzi funzionino e che quando saremo con le nostre ragazze loro li sappiano apprezzare”. Questo bastò a tranquillizzarci e a farci riprendere dalla situazione; poi tornammo nelle nostre camere e ci facemmo una doccia ristoratrice e ci mettemmo a dormire.
Appena svegliato le mattina successiva trovai sul cell, che a dir la verità non avrei dovuto avere, un messaggio di Matteo che dormiva sulla camera a fianco che diceva: “scusate per ieri sera, per il fatto di aver preso il cazzo in bocca. Non sono gay, solo che mi son fatto coinvolgere un po’ troppo. Non dite niente a nessuno. Deve essere un nostro segreto”.





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