Pesciolini

Pesciolini

mercoledì 12 agosto 2015

Racconto Erotico 1

Mi scopo la vita e spero che sia il mio ultimo orgasmo! 
Una domenica mattina d'agosto mi telefona il mio amico Alberto chiedendomi se mi andava di fare quattro tiri a tennis. Era un po' di tempo che non disputavo una partita quindi accetto l’invito.
Decidiamo di vederci al centro sportivo dove siamo iscritti.
Dopo esserci salutati, andiamo nello spogliatoio per cambiarci. Noto in fondo allo stanzone una porta semi chiusa dalla quale s’intravvedeva un lettino per i massaggi.
Alberto mi spiega, strizzando l’occhio, che era un nuovo servizio messo a disposizione dalla direzione del centro.
Ci avviamo ai campi da tennis, facciamo un po' di tiri per riscaldarci poi iniziamo a giocare.
Alberto tira un potente dritto, io scatto per andare a prendere quella cannonata, quando sento un forte dolore alla parte posteriore della coscia. Mi accascio a terra e dico al mio amico che non ce la faccio più a correre. Alberto mi raggiunge preoccupato vedendo la mia smorfia di dolore: "Ti accompagno negli spogliatoi, ora abbiamo a disposizione un massaggiatore, vedrai che ti rimetterà in sesto". "Meno male, dico io, domani avrò un impegno di lavoro e non posso mancare".
Entriamo nello spogliatoio e mi fa sdraiare sul lettino dei massaggi: "Aspetta qui, vado a cercare il massaggiatore". Dopo un po' torna accompagnato da un ragazzo e devo dire anche molto carino. Io sono etero, però quando vedo un bell'uomo non ho difficoltà a riconoscerlo. 
Alberto fa le presentazioni e conosco così Fabio, il massaggiatore: "Vado a fare un tuffo in piscina, ti lascio in buone mani "mi dice Alberto strizzando di nuovo l'occhio.
Fabio mi chiede cosa mi è successo. Gli spiego del dolore che ho sentito dietro la coscia, facendo uno scatto per correre. Mi fa girare a pancia in giù e comincia a toccarmi la coscia: "Potrebbe essere uno stiramento, non ci sono ematomi che indicano uno strappo". "Meglio così" rispondo io "Devo assolutamente mettermi in piedi per domani". 

"Va bene" dice Fabio, "Ti faccio un massaggio decontratturante e dovresti riuscire a camminare quasi perfettamente, però è meglio se ti spogli e ti fai una doccia, così il sudore non si asciuga sul corpo". Mi fa mettere seduto e mi aiuta a spogliarmi: toglie la maglietta, le scarpe, le calze e tutto il resto. Resto completamente nudo. Mi accorgo che lui guarda interessato il mio basso ventre. Fissa lo sguardo sul cazzo moscio e le palle: la cosa non m’infastidisce più di tanto.
Mi accompagna fino alla doccia e mi chiede se voglio essere aiutato a insaponarmi, resto un attimo perplesso e poi acconsento, mi risparmio un po' di movimento, penso. Sento l'acqua tiepida scorrere sul mio corpo, che piacevole sensazione, mi rilassa. Intanto Fabio aveva preso il bagno schiuma e iniziava a insaponarmi le spalle, la schiena, le chiappe e giù fino ai piedi. Che tocco delicato e piacevole: mi vien da pensare che se fosse una donna, avrei già il cazzo in tiro. Mi fa girare e inizia a insaponarmi il petto, la pancia, l'uccello, le palle, l'interno delle cosce e giù fino ai piedi, poi risale dall'interno delle cosce fino all'altezza dello scroto. Mi prende in mano l'uccello e lo insapona ancora; poi mi fa sciacquare, mi mette un asciugamano intorno alla vita e inizia ad asciugare molto delicatamente il resto del corpo. Ero stupito e allo stesso tempo piacevolmente affascinato dai suoi modi delicati di toccare il mio corpo. Non ero eccitato ma volevo allo stesso tempo che le sue attenzioni non finissero. "Stenditi sul lettino a pancia in giù, prendo l'olio e arrivo da te". Mi stendo come lui mi dice, quando arriva, mi toglie l'asciugamano da intorno alla vita e mi copre le natiche. 
Inizia a massaggiarmi le spalle, la schiena con un tocco deciso ma piacevole. Sentivo tutte le tensioni allentarsi, una sorta di torpore mi stava invadendo, mi abbandonavo a quel massaggio e pensavo: se fosse una donna, sarebbe proprio una libidine.
All'improvviso sono richiamato alla realtà. Il massaggio alla coscia aveva risvegliato il dolore ma mi stava facendo un certo gradito effetto: sentivo il cazzo sotto la pancia che si stava agitando. Mentre sto per sollevarmi per sistemarlo meglio, sento che Fabio lo aveva preso in mano e allungato delicatamente tra le cosce. Aveva capito che il suo tocco delicato mi stava eccitando. Sfila lentamente l'asciugamano che mi copre le chiappe e inizia a massaggiarmi i glutei. Percorre il solco con le dita, mi sfiora il buchetto, ho un sussulto (mi piace essere titillato in quel punto) scende giù mi accarezza il cazzo. Che sensazione eccitante! Sento la cappella ingrossarsi, un formicolio dentro lo scroto. Fabio insiste con il suo tocco delicato, mi prende in mano il cazzo e lo scappella, lo massaggia per bene con le mani unte di olio. L'eccitazione cresce, mi arriva fino al cervello, non voglio che smetta. Lui l’ha capito, mi fa girare a pancia in su, il mio cazzo è già duro. Versa sulla cappella un po' di olio e inizia a spalmarlo lungo tutta l'asta fino alle palle. Le prende in mano e le massaggia, la voglia di sborrare cresce. 
Fabio è bravissimo, mi sta segando il cazzo con una delicatezza mai provata prima. Il mio sguardo cade sulla patta dei suoi pantaloncini, è bella gonfia, gliela sfioro con una mano, lui non si ritrae. Continuo ad accarezzarlo attraverso la stoffa mentre lui continua a segarmi con movimenti esperti: mi sta facendo un bel massaggio tantra. Lo avevo già provato altre volte: l'eccitazione invade tutto il corpo fino ad arrivarti, come un'esplosione, nel cervello.
A quel punto gli dico di mettersi comodo pure lui. Si spoglia e rimane completamente nudo. Il suo cazzo bello turgido svetta verso l'alto. La sua cappella è di un bel colore rosa fuori dal prepuzio: s’intravede anche qualche gocciolina di precum. Glielo prendo in mano, è duro come un pezzo di marmo, accenno a segarlo, ma lui mi blocca. Si china sul mio cazzo, che per l'eccitazione era diventato altrettanto duro, iniziando un delicato pompino. La sua lingua gira intorno alla mia cappella che s’ingrossa ancora di più. Il ragazzo è molto bravo nella pratica, sa quali punti toccare. Sento le sue labbra scendere lungo l'uccello, l’ha preso tutto in bocca, sino in gola. Che sensazione stupenda! Lui continua così per un tempo che sembra non finire mai: in me cresce sempre di più la voglia di sborrare. Fabio si rende conto che non resisterò ancora per molto tempo, la sua bocca abbandona il mio cazzo. Si allontana e torna indietro con un preservativo in mano. Con abilità me lo infila sull'uccello sempre più duro. Sale sul lettino, si mette a pecorina, si unge con dell'olio il buco del culo mentre con una mano guida il mio cazzo verso il buco ben dilatato. Appoggia la mia cappella sul suo largo buco umido e con colpo deciso di reni si fa infilzare fino in fondo.
Sento le sue chiappe che toccano ritmicamente il mio pube. Il mio cazzo è dentro di lui fino alla radice. Nel frattempo ho preso in mano il suo uccello al culmine dell’erezione, iniziando a masturbarlo energicamente. 
Sento dalle pulsazioni del sangue che fluisce gonfiando le vene del suo cazzo che gradisce il movimento della mia mano. 
Gli dissi che non riuscivo più a resistere. Allora lui sfilò il cazzo dal buco del culo, si mise a pancia in su. Mi levò il preservativo e riprese a segarmi, mentre io muovevo rapido la mano che stringeva avida quel suo poderoso cazzone: siamo venuti quasi nello stesso instante. Il suo ed il mio sperma bollente si riversarono sulla sua pancia. Sentivo i miei coglioni svuotarsi. Fabio non ancora contento, scese dal lettino, mi prese in bocca la cappella e con la lingua me la ripulì completamente.
Mi lasciò tranquillo una decina di minuti affinché assaporassi completamente lo splendido orgasmo che mi aveva svuotato.
Poi mi accompagnò di nuovo sotto la doccia ma ora desideravo essere io a insaponarlo come lui aveva fatto con me. Cercai di imitare i suoi movimenti massaggiando ed insaponando esattamente come lui aveva fatto con me. Insaponai bene il suo cazzo molle che sentivo iniziare a riprendere vigore. Passavo delicate le dita lubrificate dalla schiuma attorno a quella cappella fino a rivederla emergere dal prepuzio e gonfiarsi. Con la doccetta rimossi tutta la schiuma, mi abbassai in ginocchio e tenendo ben salda la sua asta dura con la mano avvicinai la bocca al suo cazzo turgido.
Fabio si appoggiò allora con la schiena al muro assumendo una posizione eretta ma inclinata all’indietro. Il suo cazzo svettava ricurvo all’insù mentre la mia bocca iniziava ad accoglierlo. Anche se ben lavato, gustavo il sapore del cazzo, il gusto del maschio eccitato.
Mi teneva la testa con ambedue le mani e guidava i movimenti del pompino che gli stavo facendo.
La sensazione di un cazzo duro in bocca era sublime, leccarlo e succhiarlo mi faceva sentire sensazioni mai provate.
Ad un tratto le sue mani fermarono il movimento della mia bocca attirando contro di lui la testa.
Il suo cazzo era piantato fino nel profondo della mia gola. Stava per sborrare ma mi stava soffocando quindi dovetti smettere il pompino.
Nel momento in cui facevo uscire il suo cazzo dalla mia bocca, la sua voce emise un rantolo fra la disillusione e la rabbia. Lo tranquillizzai proponendo qualcosa di meglio della mia bocca.
Mi alzai, rivolsi a lui la mia schiena, divaricai le gambe e mi appoggai coi palmi delle mani alla parete di fronte a me.
Offrivo così alla sua vista le curve del mio bel culo vergine di veri cazzi. Fu lui a questo punto ad inginocchiarsi dietro di me. Le sue mani aprirono come una mela i miei glutei ed apparve il piccolo roseo buchetto del mio culo inesplorato.
Percepivo un insolito calore e poi qualcosa di viscido farsi strada in quel mio sito così poco frequentato. Non poteva certo essere quel suo poderoso cazzo a farsi strada, non sentivo dolore solo un immenso piacere. La sua lingua saettava veloce: mi stava scopando il culo con la lingua.
Era molto diverso di quando m’inculavo da solo con vari oggetti e faticavo ad allargare i muscoli dello sfintere. Ora mi sentivo totalmente dilatato, pronto a godere del suo grosso cazzo, sicuro che non avrei provato alcun dolore, come succedeva quando mi penetravo in solitudine.
Fabio ora era in piedi, le sue mani stringevano i miei fianchi. Mi piegai bene in avanti sempre tenendo i palmi delle mani poggiati alla parete. Con una mano cercavo il suo cazzo dietro di me.
Finalmente dopo aver annaspato inutilmente, lo avevo trovato: duro, grosso, pronto.
Poggiai la sua cappella contro il buco del mio culo voglioso, credendo che avrei dovuto spingere ed invece non appena la portai sull’entrata mi accorsi che era già dentro. Il respiro affannoso denotava una mia certa preoccupazione circa il dolore che avrei dovuto sopportare per poi godere.
Riportata la mano sulla parete per essere sicuro di non perdere l’equilibrio sentivo le sue mani sui miei fianchi ferme immobili. Pensavo che mi avrebbe attratto a se, ed invece mi disse che dovevo essere io ad avanzare verso di lui e fermarmi se sentivo male al culo. Iniziai così a spingere in direzione del suo cazzo che centimetro dopo centimetro avanzava sicuro. Solo un attimo di sosta quando incontrò la muscolatura contratta dello sfintere, mi suggerì di rilassarmi. Un attimo dopo ero pieno del suo cazzo piantato nel mio culo fino alle sue palle. Non capivo più nulla tanto era bello sentire quel cazzo riempirmi totalmente le viscere. La sua danza iniziò attirandomi e rilasciando i mei fianchi. Mi stava scopando nel profondo del culo e già sentivo una sensazione di immensa eccitazione. I suoi movimenti si facevano sempre più rapidi mentre le sue palle sbattevano sulle mie. Dal mio cazzo eretto ma non molto duro cominciò a colare sperma liquido, molto diverso da quello della sborrata classica. Un liquido viscoso e filamentoso trasparente usciva dal mio cazzo, era un orgasmo provocato dal suo cazzo che stimolava la mia prostata. Mentre sborravo in questo insolito modo, fui pervaso da un calore mai provato nel profondo del mio culo. Avvertivo gli spasmi del suo orgasmo assieme a questi momenti in rapida successione di calore: erano gli schizzi del suo sperma. Quando il suo cazzo si ritraeva dal mio culo la sua calda sborra colava lungo le mie cosce. Poi tornava ad affondare facendomi sussultare. Quando ebbe finito, lasciò liberi i mei fianchi, mi abbassai piegando le ginocchia davanti al suo cazzo e con la lingua leccavo i nostri umori sulla cappella e lungo tutta l’asta come lui aveva fatto con me. In questa posizione a cosce larghe vedevo la sborra colare dal mio culo sverginato. 
L’acqua della doccia riprese a scrosciare sui corpi nudi, sudati: mi lavò completamente come prima. Questa volta quando arrivò ai miei genitali, li massaggiò a lungo, fino a quando il mio cazzo tornò ad essere ben dritto e duro. Lo prese di nuovo in bocca praticandomi un altro meraviglioso pompino: ci sapeva veramente fare! Sapeva quali punti toccare con la lingua. Sborrai di nuovo e questa volta nella sua bocca. I miei testicoli erano totalmente svuotati ma mi sentivo benissimo: anche il dolore alla mia gamba era passato.
Fabio mi asciugò molto delicatamente: mi fece poi stendere sul lettino coprendomi il sesso con l'asciugamano. Totalmente rilassato ripensavo a tutto quello che era accaduto: che meraviglia sentirsi bsx!








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